
Sarebbe di ben il 39,4% degli occupati tra i 18 e i 34 anni la cifra dei lavoratori che hanno un percorso contributivo non continuo, secondo un’indagine del Censis che ha analizzato anche la situazione dei dipendenti pubblici di cui ben il 21,4% sarebbe preoccupato di perdere il posto di lavoro finendo così nel precariato.
L’indagine è stata commissionata al Censis dal Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) ed è stata presentata stamattina nella sala conferenze di Montecitorio.
L’allarme lanciato dal Censis riguarda però anche le fasce giovanili, secondo l’indagine infatti il 39% dei giovani sono preoccupati di dover trascorrere l’anzianità in semi-povertà mentre il 38,8% sono disposti ad integrare la pensione con altre forme di risparmio. Il quadro descritto dal Censis è di scoramento generalizzato. Ecco a tal proposito le parole del presidente del Covip Antonio Finocchiaro:
“Esiste una voragine informativa sull’effettivo grado di copertura del sistema previdenziale pubblico. Il ritardo accumulato della previdenza complementare è rilevante. Questo è un sistema da consolidare se non si vuole evitare, in particolare per lavoratori più, giovani, una vecchiaia di ristrettezze e con un tenore di vita di molto inferiore rispetto a quello del tempo del lavoro”.
Il 36% dei lavoratori che non hanno una pensione integrativa è interessato a farne una ma preferisce aspettare mentre il 39,4% dei giovani occupati ha un percorso definibile come “discontinuo” a causa di stati di precarietà lavorativa. Complessivamente il 34% degli intervistati, tra settore pubblico e privato ha paura di perdere il lavoro rimanendo così senza pensione.